Nella sua “Grammatica della Fantasia”, Gianni Rodari chiude la sua introduzione con queste parole:
“…io spero che il libretto possa essere utile a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola. ‘Tutti gli usi della parola a tutti’ mi sembra un buon motto, dal buon senso democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.”
Abbiamo sperimentato la durezza dell’isolamento sociale. Tendiamo sempre di più a fare tutto dietro ad uno schermo e ci sono sempre meno occasioni per coltivare le relazioni sociali.
In questo periodo, diventa fondamentale utilizzare la musica all’interno della scuola per creare empatia e calore umano.
Si può utilizzare la propria conoscenza intuitiva della musica per creare percorsi didattico musicali innovativi.
Quando parliamo di “conoscenza intuitiva della musica” stiamo parlando di quelle abilità che ci permettono di fare musica senza sapere la teoria.
Per iniziare un percorso a volte basta un cambio di paradigma. Non serve nemmeno un’esperienza pregressa.
Non ragiono più nei termini “io insegno musica a…” ma comincio a scoprire come “io posso fare musica con…” utilizzando con maggiore consapevolezza il mio legame innato con la musica.
La conoscenza intuitiva diventa un percorso didattico.
Il nostro legame con la musica è profondo. Sappiamo molte cose ma a volte non sappiamo dare loro un nome.
Tutti battiamo il piede per seguire il tempo quando un ritmo ci prende, ignari che quel pulsare costante si chiama battito.
Sicuramente abbiamo contato “uan tu tri for” per iniziare a cantare insieme in una festa, inconsapevoli che stiamo parlando dell’accento e descrivendo una battuta di quattro quarti.
Inoltre, conosciamo come è fatto un suono. I parametri sonori (timbro, intensità, durata, velocità, altezza) lo descrivono con semplicità. Il suono può essere lungo, corto, forte o piano, alto, basso, lento o veloce…tutti siamo in grado di capire.
Abbiamo già cominciato con Music Factory: una proposta di formazione on-line, ma non solo online.
Un’esperienza formativa che suggerisce un cambio di paradigma. Un percorso che colloca, al centro dell’attenzione, la relazione tra scuola, musica, empatia e calore umano.
Non vado a “insegnare musica a…” ma provo a “fare musica con…”
Perché la musica ci aiuta ad ascoltare
Quotidianamente il linguaggio della musica si intreccia con il linguaggio che descrive la nostra esperienza: quando diciamo “sono in disaccordo con te” stiamo parlando anche in termini musicali. Anche senza conoscere la teoria musicale, anche se non sappiamo suonare uno strumento o cantare in modo intonato, intuitivamente sappiamo come è
Le persone possono cambiare?
Un paio di settimane fa, durante un corso di Team & Group Coaching, ci stavamo allenando e una coachee, come me in quel momento, mi chiede: “è possibile cambiare?“. Guidati da un coach stavamo lavorando sulle nostre abitudini e sui cambiamenti che volevamo apportare nella nostra vita. Io ero il