Quella collega che ha bisogno di 10 minuti di silenzio dopo ogni meeting? Quel tipo che nota se hai spostato la pianta sulla scrivania? Non sono “difficili” – sono PAS.

Circa il 30% di noi (sì, anche tu forse) possiede un tratto neurologico che la psicologa Elaine Aron ha battezzato “alta sensibilità”. E no, non significa piangere guardando la pubblicità del pandoro a novembre (anche se capita).

Il cervello delle PAS funziona diversamente

Le neuroscienze ci dicono che le Persone Altamente Sensibili elaborano le informazioni con una profondità che farebbe impallidire un analista di dati. Il loro cervello non si accontenta del “va bene così” – vuole capire, collegare, analizzare.

Risultato? Creatività alle stelle, intuito da fare invidia e quella fastidiosa tendenza a notare quando qualcosa non quadra nel business plan che tutti hanno approvato senza leggere.

DOES: l’acronimo che spiega tutto

Depth of processing (Profondità di elaborazione): Pensano a tutto. Tipo tutto tutto.

OverArousability (Sovrastimolazione): Open space con 47 persone che parlano al telefono? No grazie, preferisco lavorare da casa.

Emotionally responsive (Reattività emotiva): Sentono le emozioni altrui come se fossero proprie. Utile per il team building, meno per la sanità mentale.

Sensitive to subtle stimuli (Sensibilità agli stimoli sottili): Notano la nuova stampa appesa in corridoio prima ancora che venga inaugurata ufficialmente.

Nel mondo del lavoro: asset o problema?

Spoiler: è un asset. Se sai come gestirlo.

Le PAS sono quelle che:

  • Individuano i problemi prima che diventino crisi
  • Hanno idee innovative perché vedono connessioni che altri non notano
  • Creano prodotti/servizi che davvero risolvono problemi reali
  • Costruiscono team coesi grazie alla loro empatia naturale

Il però? Hanno bisogno di recuperare dopo situazioni intense. Quella riunione di 3 ore sul budget? Per loro è come aver corso una maratona.

Come lavorare con (e essere) una PAS

Se sei una PAS:

  • Pianifica pause strategiche tra meeting impegnativi
  • Comunica i tuoi bisogni senza scusarti (non sei difettoso/a)
  • Sfrutta la tua capacità di analisi per anticipare problemi
  • Trova il tuo “volume” giusto: in gruppo di sole PAS sussurri, nel mondo aziendale devi alzare la voce

Se lavori con una PAS:

  • Non interpretare la loro necessità di silenzio come scortesia
  • Valorizza le loro intuizioni anche se sembrano “premature”
  • Dai loro tempo per elaborare prima di pretendere risposte immediate
  • Ricorda: non sono “troppo sensibili”, sono sensibili nel modo giusto

La verità scomoda

In un mondo che celebra il multitasking e la resistenza infinita, essere una PAS può sembrare un handicap. Ma mentre tutti si vantano di essere “sempre connessi”, le PAS hanno capito una cosa: la qualità batte la quantità.

La prossima volta che qualcuno ti dice che sei “troppo sensibile”, rispondi che sei calibrato per notare ciò che gli altri si perdono. E in un mercato competitivo, questo non è un bug – è una feature.