Un paio di settimane fa, durante un corso di Team & Group Coaching, ci stavamo allenando e una coachee, come me in quel momento, mi chiede: “è possibile cambiare?“.
Guidati da un coach stavamo lavorando sulle nostre abitudini e sui cambiamenti che volevamo apportare nella nostra vita. Io ero il più anziano del gruppo e la domanda era nata dopo aver raccontato di come avevo finalmente preso in mano le bacchette da batterista a quasi 55 anni ed essermi ritrovato, pochi anni dopo, sul palco dell’Alcatraz in un contest di gruppi emergenti. Morale: se ero riuscito a cambiare io, ci sarebbe riuscito chiunque!
Pochi minuti fa mi è capitato fra le mani un libro che mi ero bevuto tutto d’un sorso qualche anno fa: “Intelligenza emotiva dentro il cambiamento” di Joshua Freedom e Massimiliano Ghini. Nel paragrafo dal quale ho ripreso il titolo di queste righe, leggo: “Senza motivazione intrinseca le persone non perseverano anche se è qualcosa per il loro bene“. E qui il mio pensiero va (anche) alla palestra. Il vostro?
Voglio condividere anche il paragrafo che segue. Quello in cui i due autori toccano un punto fondamentale nella mia professione di Coach.
“Molte ricerche hanno mostrato che il cambiamento di successo comincia con una relazione emotivamente significante. Negli anni ’50 gli psicologi della John Hopkins University hanno dato il via a una serie di studi per comprendere quali psicoterapie fossero più efficaci. La conclusione fu sorprendente: tutte erano più o meno appropriate perché non era il sistema a essere determinante. Il successo del cambiamento è determinato dalla relazione: una relazione che crei speranza. Il sentimento di speranza è essenziale, ed esso viene in parte dal lato razionale (vedere dei risultati) ma la maggior parte dipende da fattori non tangibili.“
In quella che ho imparato a chiamate la “sessione zero”, coachee e coach si conoscono e si scelgono (oppure non si scelgono). Entrambi, con ruoli diversi, ascoltano la propria risposta alla possibilità di cambiamento; alla possibilità di lavorare insieme su una base di speranza.
Anche la motivazione è fondamentale, determinante. E non solo quella del coachee.