Martin Seligman, uno degli esponenti di rilievo della psicologia positiva e docente di psicologia alla Pennsylvania University, all’inizio di marzo ha scritto una lettera ai suoi allievi.
Ha ricordato loro come non fosse la prima volta che le università chiudevano. Era avvenuto anche nel 1665 quando Cambridge interruppe l’attività didattica a causa della peste bubbonica. Il ventiduenne Isaac Newton fu costretto a tornare a casa, nella fattoria della famiglia. Ci rimase, isolato, per più di un anno. Ma questo non gli impedì di rivoluzionare il mondo scientifico. Newton scrisse che quella situazione lo liberò dalla pressione degli esami e lo condusse agli anni intellettualmente migliori.
I campi nei quali apportò il suo contributo furono l’ottica, la gravità e il calcolo.
Ottica. Nel più famoso degli esperimenti, Newton analizzò ciò che accadeva quando la luce solare attraversava un prisma: lasciò filtrare, attraverso una fessura, la luce del sole che incideva prima su un prisma e poi su uno schermo bianco posto ad alcuni metri di distanza. Newton aveva così dimostrato che il processo di dispersione della luce era un fenomeno reversibile e che i colori non sono una modificazione della luce bianca ma, al contrario, la compongono; il prisma non la modifica ma la separa dalle sue componenti.
Gravità. Seduto nel frutteto dietro la sua casa colonica, osservò le due sfere che vedeva: la luna e una mela. Newton si chiese se la forza che attirava la mela sulla terra fosse ciò che teneva la luna in orbita. Queste riflessioni lo portarono a enunciare in seguito le leggi di gravità e di movimento che legano tutto nell’universo.
Calcolo. Scrisse tre articoli inventando il calcolo. (Poco dopo, Gottfried Leibniz enunciò gli stessi principi.)
Nel 1667 Newton ritornò a Cambridge; la peste era passata. Presentò tutti i suoi lavori al suo mentore e professore, Sir Isaac Barrow. Due anni più tardi Barrow lasciò il suo posto a Newton.
Seligman chiude la sua lettera agli studenti con due esortazioni:
1. Non permettete alle attuali circostanze di fermare il vostro apprendimento.
2. Immaginate cosa potreste fare se foste liberi dagli obblighi di routine. La curiosità e la creatività eliminano i confini della nostra mente.
Certo, il 1665 non è il 2020 e la maggior parte di noi non è uno studente. E gli obblighi ci sono, eccome. E spesso sono angosciosi. Non possiamo ritirarci nella fattoria di famiglia a Woolsthorpe Manor. Ma in questa lettera ci trovo spunti che posso applicare nella mia vita, qui e ora. E voi?