Ho appena finito di leggere un articolo di Frederic Fanget (psichiatra) apparso sul numero di gennaio di Mind, mensile de Le Scienze. Il dossier è dedicato agli errori, gli errori che aiutano a crescere.

Gli errori che aiutano a crescere

Degli errori sappiamo tutto, giusto? Chi di noi non si è ritrovato accanto qualcuno che, mentre noi disperati ci davamo degli stupidi per l’errore che avevamo commesso, ci invitava a guardare il lato positivo della situazione? Bene, Franget non è fra questi.

Scrive che “non è corretto incoraggiare le persone a mantenere sempre un atteggiamento positivo perché questo ci impedirebbe di imparare dai nostri errori“. Secondo Fanget le vera funzione dell’errore è quella di guidarci sul cammino che porta alla conoscenza di noi stessi. La prospettiva da adottare è quella della scoperta. Non facile perchè certi errori nella vita hanno conseguenze drammatiche.

Guidarci sul cammino che porta alla conoscenza di noi stessi

La conoscenza di sé non funziona né per imitazione supervisionata (quella dell’apprendimento) né tramite la memorizzazione (come nelle lezioni frontali); procede in gran parte per prove ed errori.” Ecco che genitori, insegnanti e amici possono essere guide utili in varie fasi della vita, ma per altri aspetti è difficile contare su un maestro.

L’importante è saper cambiare strada una volta individuato un errore nel nostro comportamento. Che non vuol dire rinunciare al primo insuccesso!

Già negli anni venti, uno specialista del comportamento, Edward Thorndike, aveva elaborato l’idea dell’apprendimento per prove ed errori aprendo così la strada alla corrente del comportamentismo degli anni cinquanta. Di questi esperimenti, scrive Fanget, rimane il concetto dell’esplorazione. “I nostri sbagli andrebbero considerati come porte che si chiudono, indicandoci le strade che rimangono aperte e che dobbiamo tentare di approfondire“.

Conoscenza di sé e azione, in sostanza. Sì, azione, perché il 63% delle persone rimpiange di non aver agito mentre solo il 37% prova rammarico per azioni intraprese e talvolta fallite.

Conoscenza di sé e azione

Il titolo che ho scelto per questo breve articolo è una citazione; di Roberto Baggio (ma anche di Maradona). Commentava, Baggio, quel rigore tirato a Pasadena il 17 luglio del 1994 e che andò alto, altissimo sopra la traversa.